Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 15 nr. 127
aprile 1985


Rivista Anarchica Online

Musica & idee
a cura di Marco Pandin (marcpan@tin.it)

Buona fortuna Blu Bus!

Franti è il nome di un personaggio del libro "Cuore", quello che rompe i vetri a fiondate, che fa uscire matto il maestro (che lo ricambia chiamandolo infame), che ride quando il re d'Italia muore. Scegliere questo nome era abbastanza logico per il nostro gruppo: eravamo studenti e non ci piacevano (e non ci piacciono) gerarchie, autoritarismo, scuola, lavoro e famiglia. I Franti esistono dal 1976 come progetto aperto di musicisti che volevano suonare insieme in differenti formazioni e tipi di musica, cercando di autogestire i concerti, gli strumenti ecc. contro un modo di comunicare professionistico tenuto in mano dai ricchi e dai business-men. In questi anni abbiamo studiato, suonato ed improvvisato ogni tipo di espressione musicale che ci piacesse: questo è stato provocato sostanzialmente dalle numerosissime persone che sono entrate, uscite e rientrate in questa storia con musiche, testi, disegni, cuori, cervelli e sogni. Abbiamo cercato di tagliare i ponti con l'industria e la mafia culturale, con le mode che ci vogliono manichini da vestire, con il modo di vederci e di vedere il pubblico tipico dei gruppi chiusi. Abbiamo fatto pochi concerti perché abbiamo scelto solo quelli che ci sembravano permettere un rapporto più diretto con la gente in quanto autogestiti e motivati politicamente: né festival dell'umiltà né concorsi ippici in discoteca. E poi un sacco di altra strada da fare, come l'organizzazione diretta di concerti e il coinvolgimento di altre forme creative, il superamento della divisione rock/non-rock come formazione, composizione ed esecuzione... Non è facile, soprattutto a Torino, ma come diceva un anarchico spagnolo, noi non abbiamo paura delle macerie, poiché un mondo nuovo sta nascendo, proprio mentre io ti sto parlando.
Questa lunga introduzione è stata ottenuta con sforbiciamenti e collage da alcuni comunicati dei Franti, una band torinese verso la quale nutro una sincera a e a volte smodata ammirazione. Attivissimi nella loro città e non in senso strettamente musicale, i Franti, in collaborazione con i Kina di Aosta, si sono recentemente impegnati in un progetto ambizioso: la creazione di un'etichetta discografica alternativa a cui è stato messo il nome di Blu Bus. Le due prime uscite sono il debut-album dei Kina "Realtà irreale" e la ristampa su disco della cassetta "Luna nera", pubblicata dai Franti nel 1983 (questa versione contiene due brani in più e inediti altrove). Nonostante le registrazioni risalgano a quasi un paio d'anni fa "Luna nera" si rivela sorprendentemente fresco ed elettrizzante. Difficile che questo disco rimanga fermo nei vostri scaffali: se amate un buon rock, quello suonato col cuore, se preferite i testi scritti con impegno ed intelligenza, sarete costretti a tenerlo nella zona più movimentata della vostra discoteca e e lo riascolterete spesso con piacere. Si può affermare senza problemi che in "Luna nera" ci sono dei brani semplicemente splendidi: potrei citare "Preaching blues" e "Only a new film" cantate in inglese, dei piccoli capolavori senza tempo né confini, "Io nella notte" con la voce di Lalli che dà i brividi, "Joey" dal testo inquietante. Note tecniche: registrazione più che buona, copertina con testi e note, realizzazione vibrante ed appassionata. Di prepotenza, come succede con gli ottimi dischi, "Luna nera" si inserisce tra le cose migliori (in tutti i sensi) ascoltate e prodotte di recente, e non solo nel nostro paese.
È senza pensare che stiamo vivendo la nostra vita / Che ogni mattina indossiamo le nostre catene / Che imbracciamo troppe armi / Che uccidiamo noi stessi assassinando gli altri / Il cervello è l'Arma più pericolosa che abbiamo / Usa la tua mente e inizierai la vita / ...Anarchia è iniziare a vivere in semplici rapporti / È smettere di parlare per iniziare a comunicare. ("Senza pensare", Kina).
Gran bel lavoro è anche "Realtà irreale" dei Kina: un buon album, decisamente vivo e piuttosto originale per il panorama italiano, a dimostrazione di quanto si possa scoprire ancora di buono (e non solo musicalmente) in questo settore. In quasi tutti i brani di questo disco, a differenza di altre spesso non così riuscite realizzazioni, non si "privilegiano" i testi a scapito della musica, ma si è raggiunto tra le due cose un equilibrio positivo ed interessante. Buoni testi e buona musica, quindi: i Kina sanno suonare, e questo ha una certa sua importanza, e sanno trovare le "parole giuste" senza scadere nella retorica noiosa di certo punk internazionale. Con "Realtà irreale", concepito e realizzato con buona tecnica ed onestà, sembra che il gruppo tenti di aprirsi ad un circuito non esclusivamente punk, pur mantenendone con radicalità e determinazione i caratteri principali. Fuori dal ghetto, dunque: un tentativo riuscito, che merita tutta la nostra ammirazione e solidarietà. Entrambi i dischi della Blu Bus costano 6.000 lire (più spese postali) e vanno richiesti a Stefano Giaccone, corso Siracusa 66, 10136 Torino.
Due righe, in conclusione, per la prima "avventura a dodici pollici" dei Detonazione di Udine. Hanno autoprodotto un mini-lp intitolato "Riflessi conseguenti" per la loro etichetta personale Tunnel Records. L'ingresso di una nuova tastierista e la generale maturazione tecnica e compositiva hanno influito in senso più che positivo sul risultato; se si confronta questo disco con i precedenti lavori del gruppo se ne potranno riconoscere soltanto i tratti essenziali. Carico di atmosfere tese e surreali, di ottimi testi e di soluzioni musicali inedite, "Riflessi conseguenti" è in due parole un gran bel disco. Costa 8.000 lire e lo si può richiedere a Tunnel Records, via Leopardi 24, 33100 Udine.