Rivista Anarchica Online
Musica & idee
a cura di Marco Pandin (marcpan@tin.it)
Buona fortuna Blu
Bus!
Franti è il
nome di un personaggio del libro "Cuore", quello che rompe
i vetri a fiondate, che fa uscire matto il maestro (che lo ricambia
chiamandolo infame), che ride quando il re d'Italia muore. Scegliere
questo nome era abbastanza logico per il nostro gruppo: eravamo
studenti e non ci piacevano (e non ci piacciono) gerarchie,
autoritarismo, scuola, lavoro e famiglia. I Franti esistono dal 1976
come progetto aperto di musicisti che volevano suonare insieme in
differenti formazioni e tipi di musica, cercando di autogestire i
concerti, gli strumenti ecc. contro un modo di comunicare
professionistico tenuto in mano dai ricchi e dai business-men. In
questi anni abbiamo studiato, suonato ed improvvisato ogni tipo di
espressione musicale che ci piacesse: questo è stato provocato
sostanzialmente dalle numerosissime persone che sono entrate, uscite
e rientrate in questa storia con musiche, testi, disegni, cuori,
cervelli e sogni. Abbiamo cercato di tagliare i ponti con l'industria
e la mafia culturale, con le mode che ci vogliono manichini da
vestire, con il modo di vederci e di vedere il pubblico tipico dei
gruppi chiusi. Abbiamo fatto pochi concerti perché abbiamo scelto
solo quelli che ci sembravano permettere un rapporto più diretto con
la gente in quanto autogestiti e motivati politicamente: né festival
dell'umiltà né concorsi ippici in discoteca. E poi un sacco di
altra strada da fare, come l'organizzazione diretta di concerti e il
coinvolgimento di altre forme creative, il superamento della
divisione rock/non-rock come formazione, composizione ed
esecuzione... Non è facile, soprattutto a Torino, ma come diceva un
anarchico spagnolo, noi non abbiamo paura delle macerie, poiché un
mondo nuovo sta nascendo, proprio mentre io ti sto parlando.
Questa lunga
introduzione è stata ottenuta con sforbiciamenti e collage da alcuni
comunicati dei Franti, una band torinese verso la quale nutro una
sincera a e a volte smodata ammirazione. Attivissimi nella loro città
e non in senso strettamente musicale, i Franti, in collaborazione con
i Kina di Aosta, si sono recentemente impegnati in un progetto
ambizioso: la creazione di un'etichetta discografica alternativa a
cui è stato messo il nome di Blu Bus. Le due prime uscite sono il
debut-album dei Kina "Realtà irreale" e la ristampa su
disco della cassetta "Luna nera", pubblicata dai Franti nel
1983 (questa versione contiene due brani in più e inediti altrove).
Nonostante le registrazioni risalgano a quasi un paio d'anni fa "Luna
nera" si rivela sorprendentemente fresco ed elettrizzante.
Difficile che questo disco rimanga fermo nei vostri scaffali: se
amate un buon rock, quello suonato col cuore, se preferite i testi
scritti con impegno ed intelligenza, sarete costretti a tenerlo nella
zona più movimentata della vostra discoteca e e lo riascolterete
spesso con piacere. Si può affermare senza problemi che in "Luna
nera" ci sono dei brani semplicemente splendidi: potrei citare
"Preaching blues" e "Only a new film" cantate in
inglese, dei piccoli capolavori senza tempo né confini, "Io
nella notte" con la voce di Lalli che dà i brividi, "Joey"
dal testo inquietante. Note tecniche: registrazione più che buona,
copertina con testi e note, realizzazione vibrante ed appassionata.
Di prepotenza, come succede con gli ottimi dischi, "Luna nera"
si inserisce tra le cose migliori (in tutti i sensi) ascoltate e
prodotte di recente, e non solo nel nostro paese.
È
senza pensare che stiamo vivendo la nostra vita / Che ogni mattina
indossiamo le nostre catene / Che imbracciamo troppe armi / Che
uccidiamo noi stessi assassinando gli altri / Il cervello è l'Arma
più pericolosa che abbiamo / Usa la tua mente e inizierai la vita /
...Anarchia è iniziare a vivere in semplici rapporti / È
smettere di parlare per iniziare a comunicare. ("Senza pensare",
Kina).
Gran bel lavoro è
anche "Realtà irreale" dei Kina: un buon album,
decisamente vivo e piuttosto originale per il panorama italiano, a
dimostrazione di quanto si possa scoprire ancora di buono (e non solo
musicalmente) in questo settore. In quasi tutti i brani di questo
disco, a differenza di altre spesso non così riuscite realizzazioni,
non si "privilegiano" i testi a scapito della musica, ma si
è raggiunto tra le due cose un equilibrio positivo ed interessante.
Buoni testi e buona musica, quindi: i Kina sanno suonare, e questo ha
una certa sua importanza, e sanno trovare le "parole giuste"
senza scadere nella retorica noiosa di certo punk internazionale. Con
"Realtà irreale", concepito e realizzato con buona tecnica
ed onestà, sembra che il gruppo tenti di aprirsi ad un circuito non
esclusivamente punk, pur mantenendone con radicalità e
determinazione i caratteri principali. Fuori dal ghetto, dunque: un
tentativo riuscito, che merita tutta la nostra ammirazione e
solidarietà. Entrambi i dischi della Blu Bus costano 6.000 lire (più
spese postali) e vanno richiesti a Stefano Giaccone, corso Siracusa
66, 10136 Torino. Due righe, in
conclusione, per la prima "avventura a dodici pollici" dei
Detonazione di Udine. Hanno autoprodotto un mini-lp intitolato
"Riflessi conseguenti" per la loro etichetta personale
Tunnel Records. L'ingresso di una nuova tastierista e la generale
maturazione tecnica e compositiva hanno influito in senso più che
positivo sul risultato; se si confronta questo disco con i precedenti
lavori del gruppo se ne potranno riconoscere soltanto i tratti
essenziali. Carico di atmosfere tese e surreali, di ottimi testi e di
soluzioni musicali inedite, "Riflessi conseguenti" è in
due parole un gran bel disco. Costa 8.000 lire e lo si può
richiedere a Tunnel Records, via Leopardi 24, 33100 Udine.
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